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    I Rufioi di Costeggiola

    Paese che vai, delizia che trovi.

    A pochi chilometri da noi, nella località di Costeggiola, nasce un dolce tipico del periodo carnevalesco, il Rufiolo di Costeggiola.
    Le origini di questo piatto risalgono a fine 1800 quando, nelle contrade e nelle corti rurali di Costeggiola, l’impasto veniva farcito con ingredienti di recupero e cotto nel brodo, date le condizioni di povertà economica.
    E’ nel corso del Novecento che i Rufioi di Costeggiola diventano un prodotto dolciario a tutti gli effetti, così tipico che gli abitanti di questo paesino decisero di dedicargli una sagra, che cade il giorno del patrono Sant’Antonio Abate, ovvero il 17 Gennaio.
    Per chi non lo conoscesse, il Rufiolo è una sorta di raviolo dolce e fritto, creato con una mezzaluna di pasta, la cui forma ricorda un sole nascente o, per i meno romantici, la cresta di un gallo.
    Avvolto da un sottile strato di pastasfoglia, tra i raffinati ingredienti dei Rufioi troviamo i pinoli, i cedrini, le mandorle, gli amaretti ed il rum.


    Ed ora scopriamo insieme qual è la ricetta per realizzare queste delizie!

    Per il ripieno avremo bisogno di:

    - 200 g di amaretti
    - 100 g di zucchero
    - 200 g di cedro candito a pezzettini
    - 100 g di mandorle pelate
    - 100 g di pinoli
    - 1/2 bicchiere di rum o grappa dolce
    - 4 cucchiai di marmellata di prugne

    Per la sfoglia base:

    - 500 g di farina 00
    - 4 uova
    - 4 cucchiai di zucchero
    - 80 g di burro
    - 1/2 bicchiere di grappa secca
    - 1/2 bicchiere di latte
    - sale q.b.
    - olio per friggere
    - zucchero a velo

    La tradizione vuole che, una volta realizzato, il ripieno del Rufiolo venga lasciato a riposare per 24 ore. Un’attesa così lunga non è d’obbligo, quindi iniziamo dal ripieno e mettiamolo da parte finché non sia pronta anche la base.

    In una ciotola, mescoliamo insieme gli amaretti sbriciolati, lo zucchero, i cedrini, le mandorle tritate, i pinoli spezzettati, il rum e la marmellata di prugne.
    Sul piano di lavoro, sistemiamo la farina a fontana ed al centro realizziamo un buco. Rompiamo le uova ed aggiungiamole al centro, aggiungiamo un pizzico di sale e iniziamo a batterle con una forchetta. Subito dopo aggiungiamo lo zucchero, il burro ammorbidito e tagliato a pezzettini, la grappa ed il latte. Impastiamo con la forchetta incorporando tutta la farina e, una volta ottenuto un impasto lavorabile, passiamo ad impastarlo con le mani fino ad ottenere una consistenza liscia.
    Lasciamo riposare l’impasto per circa 15 minuti ed iniziamo a stenderlo con il mattarello creando una sfoglia abbastanza sottile. La pasta va ora tagliata in tanti rettangolini (consideriamo come dimensione una decina di centimetri), su cui metteremo con un cucchiaio il ripieno.
    E’ ora il momento di dare al Rufiolo la sua forma tipica: ripieghiamo la pasta formando un triangolo e sigilliamone i bordi con una rotella tagliapasta.
    Facciamo scaldare una casseruola con dell’olio, ed una volta raggiunta la giusta temperatura possiamo iniziare a friggere i rufioi, fino a doratura.
    Con una schiumarola raccogliamo i rufioi ed eliminiamo l’olio in eccesso con della carta assorbente.
    Cospargiamoli di zucchero a velo e prepariamoci a deliziare le nostre papille!

    L’abbinamento perfetto è, nemmeno a dirlo, il vino dolce per eccellenza del Soave, Il Recioto di Soave Docg.

    Provate anche voi la nostra ricetta e condividetela sui nostri social!

    A presto e buon appetito a tutti,

    VM

     

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